la semplicità è l'essenza dell'universalità.
ghandi
ricomincio da qui. mesi di silenzio, di bisogno di fare ordine, non solo nella mia casa dei sogni, ma anche nei miei pensieri e nei miei progetti.
ho scritto, concisamente, del mio essere minimalista.
ho avuto bisogno di capire quali strade percorrere. mi sentivo tutto e niente. troppe cose, troppi pensieri e troppe idee. poi ho riflettuto. ho pensato. ho capito che quello che mi appartiene, ora più che mai, è il termine minimo.
minimo il mio stile di vita, minima la mia quotidianità. ormai certe comuni non mi appartengono più. non mi ritrovo nei discorsi di moda e di costume, boccheggio letteralmente nei centri commerciali, desidero trascorrere un tempo lento e produttivo, non sopporto lo spreco, che sia anche solo un incarto inutile. come sono arrivata fino a qui, in odore di estremismo, non so dirlo.
ma ci sono. mosca bianca in un universo consumistico e superficiale.
i pomeriggi d'inverno passano operosi nella casa dei sogni.
questo il mio ultimo progetto realizzato: barattoli recuperati da morire sicuro.
mi sono regalata un supersecchio di vintage paint color burro. mi diverto a resuscitare oggetti,
perché il bidone sia l'ultima spiaggia.
non ho ancora ben capito quale sarà il loro riutilizzo, ma intanto ci sono ed a qualcosa serviranno.
mi piacciono moltissimo. l'idea di averli riportati a nuova luce mi gratifica.
proseguono anche i momenti di decluttering e di autoproduzione. vivere bene e con poco è possibile e curativo.
basta sapersi organizzare. la rivoluzione si fa a piccoli passi.
felice serata